Tagliando assicurazione auto

Il tagliando o contrassegno dell’assicurazione è il documento esposto sul vetro anteriore della macchina che certifica che l’auto è assicurata per la responsabilità civile ed è in regola con i pagamenti e le relative scadenze. Riportando la targa dei veicolo, esso dimostra che la polizza corrisponde proprio all’automobile sulla quale è esposto il certificato. Inoltre, contiene anche gli estremi della polizza: nome e logo dell’impresa assicurativa e le generalità del proprietario del veicolo assicurato.

RCA

Fino allo scorso 18 ottobre, l’obbligo dell’esposizione del tagliando era previsto dal Codice della Strada. Il contrassegno dell’assicurazione faceva cioè parte dei documenti che bisognava sempre avere con sé in macchina, insieme alla patente, al libretto di circolazione e a un certificato che attestasse l’avvenuto controllo dei gas di scarico (bollino blu o bollino verde). Già dal 1998, non è invece obbligatorio esporre l’attestato di pagamento della tassa di circolazione, il bollo auto.

Il contrassegno doveva essere consegnato dalla compagnia assicurativa nel momento del pagamento del premio, o al massimo entro cinque giorni, e doveva essere esposto sull’auto dell’assicurato. Per moto e motorini non era previsto l’obbligo dell’esposizione, ma il guidatore doveva sempre portarlo con sé. Durante gli eventuali cinque giorni di attesa, si doveva esporre o portare con sé una dichiarazione che attestasse l’avvenuta stipula o la ricevuta di pagamento. Il tagliando di assicurazione andava esposto sul vetro anteriore, non sul lunotto o su altri vetri della macchina, e doveva essere chiaramente leggibile dall’esterno. Quest’ultima prescrizione generò negli anni passati diverse polemiche e contestazioni, sulle quali espresse il parere definitivo la Corte di Cassazione.

Con una sentenza del 2005, la Suprema Corte ha infatti stabilito che il contrassegno esposto in modo non leggibile equivaleva ad una sua mancata esposizione, con tutte le conseguenze del caso. Questo valeva anche nel caso in cui il tagliando sia stato scolorito dal sole. Nel caso di smarrimento del tagliando, bisognava quindi fare immediatamente denuncia presso la polizia o i carabinieri. Portando il documento che attestava la denuncia alla propria compagnia d’assicurazione, essa doveva fornire un duplicato del tagliando da esporre sul parabrezza. La multa per la mancata esposizione del contrassegno ammontava a 21 euro. Molto più elevata la sanzione per la circolazione con un veicolo non assicurato (716 euro).

Ma tutto questo è superato. Dal 18 ottobre 2015, infatti, è decaduto l’obbligo di esporre il contrassegno assicurativo e l’accertamento della copertura assicurativa verrà effettuato tramite lettura delle targhe da parte dei dispositivi di rilevazione a distanza come Telepass, ZTL, Autovelox e Tutor. Questo provvedimento rientra nel più ampio processo di Dematerializzazione dei Servizi Assicurativi (Regolamento Ivass n. 9 del 19 maggio 2015) che agevola la trasparenza tra assicuratori e assicurati prevedendo un aggiornamento telematico ed informatico dei sistemi di controllo. Questo processo ha preso il via lo scorso mese di giugno, momento a partire dal quale l’attestato di rischio (Adr), che indica la classe universale di appartenenza dell’assicurato, la classe di merito contrattuale e il numero di incidenti fatti negli ultimi cinque anni, viene fornito esclusivamente in formato elettronico e viene archiviato in una nuova banca dati gestita dall’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) e controllata dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), al fine che tutte le compagnie possano entrarne in possesso direttamente senza farne richiesta al cliente. L’assicurato, dal canto suo, può scaricare il suo attestato dal sito WEB della compagnia assicurativa, oppure se lo può far inviare tramite e-mail o ancora attraverso Facebook, Whatsapp e Twitter.

Grazie a questa nuova normativa, sarà molto più difficile sfuggire alle sanzioni per chi non è in regola con il pagamento dell’RC Auto. Ricordiamo che, secondo le ultime stime, attualmente nel nostro Paese sembra che circolino tra i 3 e i 3,5 milioni di veicoli non assicurati. L’obiettivo, si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo Economico, è quindi quello di “ridurre le frodi, contrastando la contraffazione dei contrassegni cartacei e l’evasione dell’obbligo assicurativo, tramite la sostituzione dei contrassegni attuali con controlli incrociati telematici tra le banche dati delle targhe dei veicoli e quelle delle polizze assicurative“.